06 dicembre 2016


 Catanzaro, assalto al caveau di SICURTRANSPORT: il commento di FederSicurezza 

Per il Presidente Gabriele “urgente un incontro con i vertici dell’Amministrazione dell’Interno, per restituire tranquillità agli operatori della vigilanza privata”

Un colpo da manuale quello perpetrato la scorsa notte ai danni del caveau della nostra associata Sicurtransport, con tanto di ruspa, kalashnikov, auto incendiate e chiodi disseminati sull’asfalto.

Con un bottino complessivo di circa 4 milioni di euro, i rapinatori hanno svaligiato il caveau della sede di Profeta, nel comune di Caraffa, ostacolando non solo la diramazione dell’allarme da parte delle guardie giurate ma anche l’intervento delle forze dell’ordine, bloccate a cause dei veicoli incendiati e dei chiodi disseminati lungo le strade limitrofe.

Le indagini della squadra mobile, coordinate dalla Procura della Repubblica di Catanzaro, sono orientate in tutte le direzioni per cercare di risalire ai componenti del commando.

“Abbiamo chiesto un incontro urgente ai vertici dell’Amministrazione dell’Interno - dichiara Luigi Gabriele, Presidente di FederSicurezza - per cercare di restituire la dovuta tranquillità agli operatori della vigilanza privata. La professionalità e il senso di responsabilità delle nostre guardie giurate hanno fortunatamente scongiurato pericolosi spargimenti di sangue; ciò non toglie, tuttavia, che la pressoché totale carenza di controllo del territorio da parte delle Forze dell’Ordine stia rendendo di fatto impossibile per gli Istituti di Vigilanza privata, scorta e trasporto valori il normale espletamento della loro fondamentale funzione di operatori di sicurezza complementare e sussidiaria. Ci chiediamo come sia possibile che un assalto criminale di tale portata possa essere stato architettato in maniera totalmente indisturbata, ma soprattutto - conclude Gabriele - chiediamo che la stessa Amministrazione, che a rigore ci impone sempre maggiori oneri di formazione e l’osservanza di prescrizioni sempre più numerose e stringenti, ci garantisca al contempo le condizioni indispensabili per poter svolgere serenamente il nostro delicato e insostituibile ruolo di sicurezza complementare”.

In allegato la lettera inviata da FederSicurezza ai vertici del Ministero dell’Interno.