13 giugno 2017


 FederSicurezza in Europa: l’incontro con i rappresentanti Ue a Bruxelles 

Con la Delegazione Ue di Confcommercio per un approccio europeo più funzionale alle esigenze delle imprese della sicurezza privata

FederSicurezza amplia i propri orizzonti in Europa: con il prezioso contributo della Delegazione presso l’Unione europea di Confcommercio, una delegazione della nostra Federazione, composta dal Presidente Luigi Gabriele insieme a Luca Famiani, Antonello Villa, Francesca Vio e Alberto Ziliani, ha incontrato tra il 31 maggio e il 1 giugno scorso a Bruxelles personalità di spicco del Parlamento e della Commissione Europea.

Scopo della missione un concreto ispessimento della presenza, non solo fisica ma anche “proattiva”, finalizzata ad intraprendere nuove iniziative a livello di relazioni internazionali e di dialogo istituzionale con esponenti politici e dirigenti tecnici del Parlamento e della Commissione Europea su tematiche strategiche per il settore della sicurezza privata.  

Una trasferta estremamente soddisfacente e produttiva sia per FederSicurezza che per le personalità incontrate, da Luigi Soreca, Direttore della Sicurezza Interna presso al Commissione europea, a Silvio Mascagna, membro del Gabinetto del Commissario Ue per la Sicurezza Julian King, a Sandro Menichelli, Rappresentante Permanente d’Italia presso l’Ue per la Giustizia e Affari Interni, fino all’On. Alessandra Mussolini, europarlamentare nella Commissione LIBE (libertà civili, giustizia e affari interni), con i quali sono in programma prossimi appuntamenti di approfondimento delle questioni discusse.

Tra le principali tematiche affrontate la funzione della sicurezza complementare nel perseguimento della crescita dei livelli di controllo del territorio, necessario specialmente in questa fase di accresciute minacce alla sicurezza delle nazioni europee, come anche il possibile ruolo delle imprese di sicurezza privata nella gestione dei molteplici aspetti di criticità connessi ai fenomeni migratori. Si è poi discusso di possibili modalità strutturate di incontri periodici per la realizzazione di analisi sistemiche e l’elaborazione e la diffusione condivisa di proposte internazionali, tramite, ad esempio, tavoli di coordinamento generale o commissioni tecnico politiche composte da esperti del comparto. A tal proposito, per cominciare, FederSicurezza sarà accreditata in una specifica commissione di prossima creazione del Commissario Ue per la Sicurezza Julian King.

“La nostra presenza in Europa è fondamentale in questa prospettiva - ha dichiarato il Presidente Gabriele -, non solo in termini di rafforzamento dei rapporti con le istituzioni europee, luogo in cui nascono idee e si sviluppano dinamiche sicuramente di maggiore avanguardia rispetto a quelle nazionali, ma anche e soprattutto perché una presenza più incisiva nel panorama internazionale ci consentirà di studiare e mettere in atto strategie che possano portarci ad un livello qualitativo ancora più alto e, quantitativamente parlando, ad un ulteriore ampliamento delle nostre aree di operatività in un solido sistema confederale.  

Fin dalla nascita di FederSicurezza - ricorda Gabriele - abbiamo prestato una particolare - e dovuta -attenzione al quadro di riferimento europeo e alle relative dinamiche imprenditoriali e processi normativi di principale impatto sul mercato interno, rappresentando da sempre, in via esclusiva, il nostro Paese all’interno di CoESS, la Confederazione Europea dei Servizi di Sicurezza, partecipando attivamente al Board of Directors ed Executive Committee.

Grazie alla Delegazione presso l’Unione europea di Confcommercio abbiamo mosso un importante passo in avanti nella direzione di implementare il nostro “approccio” estero e di renderlo ancora più funzionale, mettendo la nostra esperienza italiana - già ampiamente apprezzata a livello europeo - al servizio dell’analisi comparata, dell’elaborazione strategica e della produzione normativa europea sulla sicurezza privata e sul rapporto della stessa con quella pubblica.

Il tutto - ha concluso - nell’ottica di un miglioramento delle condizioni di “salute” delle nostre imprese, anche grazie ad un attento studio e pianificazione in merito alla possibilità di usufruire dei fondi strutturali europei e, chiaramente, di un’auspicabile apertura a nuovi mercati”.

 

A.G.