17 marzo 2020


 COVID-19, il Decreto #CuraItalia e il punto della situazione per il comparto della Sicurezza Privata. Possibile stop per il Trasporto Valori dal 19 marzo  

Decreto #CuraItalia, Protocollo per il contenimento del virus negli ambienti di lavoro e problematiche del Trasporto Valori, nuovo modello di Autocertificazione

Il Consiglio dei Ministri ha approvato ieri 16 marzo il Decreto #CuraItalia, che introduce misure di potenziamento del servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da Covid-19. In attesa della pubblicazione integrale del provvedimento in Gazzetta Ufficiale, trasmettiamo in allegato il comunicato stampa del Governo, che lo illustra ampiamente.

Il decreto, in estrema sintesi, interviene con provvedimenti su quattro fronti principali:

  • finanziamento e altre misure per il potenziamento del Sistema Sanitario Nazionale, della Protezione civile e degli altri soggetti pubblici impegnati sul fronte dell’emergenza;
  • sostegno all’occupazione e ai lavoratori per la difesa del lavoro e del reddito;
  • supporto al credito per famiglie e micro, piccole e medie imprese, tramite il sistema bancario e l’utilizzo del fondo centrale di garanzia;
  • sospensione degli obblighi di versamento per tributi e contributi nonché di altri adempimenti fiscali ed incentivi fiscali per la sanificazione dei luoghi di lavoro e premi ai dipendenti che restano in servizio.

Per il comparto della sicurezza privata segnaliamo la possibilità per le imprese di accedere alla Cassa integrazione in deroga, che viene estesa all’intero territorio nazionale, a tutti i dipendenti, di tutti i settori produttivi. I datori di lavoro, comprese le aziende con meno di 5 dipendenti, che sospendono o riducono l’attività a seguito dell’emergenza epidemiologica, possono ricorrere alla cassa integrazione guadagni in deroga con la nuova causale “COVID-19” per la durata massima di 9 settimane. Tale possibilità viene estesa anche alle imprese che già beneficiano della cassa integrazione straordinaria.

Nell'ambito delle misure di sostegno alla liquidità delle imprese segnaliamo inoltre, oltre ad una moratoria dei finanziamenti a micro, piccole e medie imprese (che riguarda mutui, leasing, aperture di credito e finanziamenti a breve in scadenza), il potenziamento del Fondo centrale di garanzia per le PMI, anche per la rinegoziazione dei prestiti esistenti, e il rafforzamento dei Confidi per le microimprese, attraverso misure di semplificazione.

Tra le misure in campo fiscale, allo scopo di evitare che obbligazioni e adempimenti aggravino i problemi di liquidità, si prevede: la sospensione dei termini degli adempimenti e dei versamenti fiscali e contributivi per contribuenti con fatturato fino a 2 milioni di euro (versamenti IVA, ritenute e contributi di marzo), o il differimento delle scadenze per gli operatori economici ai quali non si applica la sospensione; la sospensione sino al 31 maggio 2020 dei termini relativi alle attività di liquidazione, di controllo, di accertamento, di riscossione e di contenzioso, da parte degli uffici dell’Agenzia delle Entrate; la sospensione dei termini per la riscossione di cartelle esattoriali, per saldo e stralcio e per rottamazione-ter, sospensione dell’invio nuove cartelle e sospensione degli atti esecutivi; un premio di 100 euro, non tassabile (in proporzione ai giorni lavorati), ai lavoratori con reddito annuo lordo fino a 40.000 euro che nel mese di marzo svolgono la propria prestazione sul luogo di lavoro (non in smart working); l’introduzione di incentivi e contributi per gli interventi di sanificazione e sicurezza sul lavoro, attraverso la concessione di un credito d’imposta, nonché contributi attraverso la costituzione di un fondo INAIL.

Il Presidente di FederSicurezza Luigi Gabriele, in proposito, ha commentato a caldo: “apprezziamo ovviamente lo sforzo del Governo, augurandoci che nella maggioranza dei casi non si debba dover ricorrere alla Cig in deroga. Tuttavia, se la situazione dovesse protrarsi ancora a lungo, queste misure potrebbero purtroppo risultare un pannicello caldo per le imprese. Un’osservazione, poi, più che sul merito, sul metodo fin troppo latino: la proliferazione incontrollata - anche in ambienti altamente istituzionali - di una varietà di bozze del decreto, anche molto distanti fra loro, sta generando un’enorme confusione in un paese di per sé sgomento e smarrito. Meno frenesia comunicativa uguale meno incertezza, della quale davvero non abbiamo bisogno…".

 

Con specifico riferimento al Protocollo sulle misure per il contenimento del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro, siglato il 14 marzo scorso (in allegato), segnaliamo che il punto 6 prevede che “qualora il lavoro imponga di lavorare a distanza interpersonale minore di un metro e non siano possibili altre soluzioni organizzative, è comunque necessario l’uso delle mascherine, e altri dispositivi di protezione (guanti, occhiali, tute, cuffie, camici, ecc.) conformi alle disposizioni delle autorità scientifiche e sanitarie”.

E' evidente come nel comparto della sicurezza privata il problema dell'irreperibilità dei dispositivi di protezione si ponga in modo particolare con riguardo al trasporto valori che, in base alle somme trasportate, impone la presenza di massimo 3 guardie giurate all’interno dei mezzi blindati, ambienti nei quali non è chiaramente osservabile la distanza di sicurezza. 

A tal proposito, facendo seguito alla prima comunicazione congiunta del 12 marzo scorso, in data 15 marzo le Associazioni di categoria del comparto hanno scritto nuovamente alle Istituzioni e alle Prefetture, nonché a Banca d’Italia, ABI, Poste Italiane Spa, chiedendo urgenti delucidazioni in merito alle questioni sollevate, ed informando i destinatari della nota congiunta che in assenza di tali dispositivi le imprese associate non potranno garantire a breve il regolare svolgimento dell’attività di trasporto valori, strategica per la continuità operativa di poste, banche e ATM, con evidenti ricadute negative sulla già provata situazione socio-economica del Paese

Non solo: con comunicazione inviata in data odierna via pec le stesse Associazioni hanno comunicato alle Prefetture che i servizi di trasporto e scorta valori e trattamento denaro verranno a cessare presumibilmente a far data da giovedì 19 marzo 2020, allorquando le scorte di DPI saranno integralmente esaurite. Inoltre, hanno aggiunto che, indipendentemente dall’eventuale fornitura dei DPI, che consentirà il possibile riavvio/prosecuzione dei servizi, gli stessi dovranno subire una radicale riorganizzazione sul territorio, consistente nella rimodulazione della operatività, anche attraverso una modalità di calendarizzazione delle attività in alcuni giorni settimanali feriali o altra modalità che riduca comunque le attività di trasporto. Tale rarefazione, le cui modalità verranno articolate conformemente alle differenti realtà aziendali, verrà disposta per: limitare l’uso dei DPI, così da prolungare la disponibilità delle scorte; comandare in servizio, in relazione alla forza lavoro a disposizione, un minor numero di Guardie Particolari Giurate, in ottemperanza alle disposizioni di cui al DPCM 01 marzo 2020, al fine di ridurre al minimo il rischio di contagio.

Trasmettiamo in allegato anche le note congiunte inviate dalle Associazioni in data 15 e 17 marzo 2020.

Per completezza alleghiamo anche il modulo aggiornato alla data odierna (17.3.2020) per l'Autocertificazione

Vi terremo aggiornati sulla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto #CuraItalia.