20 dicembre 2016


 Le Associazioni della vigilanza privata, scorta e trasporto valori al Ministero dell’Interno 

Dopo l’assalto al caveau di Sicurtransport tornano a galla le problematiche del settore: a breve le proposte operative delle rappresentanze datoriali 

E’ “parzialmente positiva” la valutazione di FederSicurezza all’esito dell’incontro presso il Ministero dell’Interno del 14 dicembre scorso, convocato sulla scorta della richiesta della nostra Federazione a seguito dello “spettacolare” assalto al caveau di Catanzaro della Sicurtransport del 4 dicembre.

Come già rilevato in tale occasione, le parti presenti all’incontro hanno unanimemente convenuto sulla contingente impossibilità da parte dello Stato, nonostante l’impegno profuso e sia pur con le dovute eccezioni, di garantire un controllo del territorio a 360 gradi, specialmente in zone ad altra penetrazione criminale. Una carenza di controllo che, di fatto, finisce per rendere sostanzialmente impossibile per gli Istituti di vigilanza privata, scorta e trasporto valori il normale espletamento della loro fondamentale funzione di operatori di sicurezza complementare e sussidiaria.

Si è poi ritenuto di insistere per richiamare l’attenzione del sistema bancario sulle disfunzioni dei criteri applicati per l’affidamento dei servizi di custodia, contazione e trasporto valori, nonché per indurre il Ministero a coinvolgere, nell’immediato, anche Bankitalia, con particolare riferimento al tema della pericolosità dell’eccesso di giacenze, la cui responsabilità finisce come sempre per l’essere scaricata sull’ultimo anello della “catena”, con le intuibili e ormai tristemente note conseguenze.

In proposito, si è quindi sottolineata l’urgenza di una riapertura, su basi questa volta diverse e cogenti, del confronto, fino ad oggi di scarso risultato, con tutte le componenti del sistema (ABI, Bankitalia, Ministero dell’Interno, Poste, GDO e Associazioni rappresentative degli Istituti di vigilanza privata, scorta e trasporto valori), allo scopo di individuare soluzioni concrete e immediate all’aumento esponenziale dei rischi a carico degli Istituti, ormai spinti fino al limite della propria capacità di “sopportazione”, al punto da ipotizzare un simbolico “key day” con tanto di riconsegna delle chiavi…  

Una situazione critica e che richiede evidentemente un intervento sostanziale, a cui si accompagna l’eterno paradosso per il quale, nonostante l’incremento esponenziale degli episodi di cronaca di assalti da far west o da action movie, le attività di custodia, contazione e trasporto valori continuano ad essere estranee al perimetro di applicazione della legge 146 del 1990 sui servizi pubblici essenziali.

Dal punto di vista pratico, d’intesa con le altre Associazioni che hanno ritenuto di avvalersi dell’iniziativa assunta da FederSicurezza nei confronti del Ministero, le rappresentanza datoriali si sono impegnate a far prevenire a breve al nuovo Ministro le proprie proposte operative.

A.G.