27 ottobre 2014


 VIGILANZA PRIVATA E LOTTA ALLA PIRATERIA MARITTIMA 

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Si è svolto a Roma, venerdì 24 ottobre, presso l’Università degli Studi di Tor Vergata, il seminario “La lotta alla pirateria marittima: aspetti normativi, strumenti di azione  e prevenzione. Approccio Internazionale e italiano a confronto”. Un evento che ha visto la partecipazione di un pool di relatori esperti in materia, di area accademica, istituzionale ed operativa, dai cui interventi è emerso, in maniera condivisa, il carattere determinante del ruolo della sicurezza privata nel contrasto al fenomeno.

Dal finire del 2011 ad oggi, i dati ufficiali parlano di oltre 70 missioni di protezione, affidate agli Istituti di Vigilanza privata, completate con successo. Il tutto a fronte di costi che, se correttamente rapportati a quelli che si verrebbero altrimenti a creare per l’economia e, più in generale, la competitività di un Paese carente in termini di sicurezza, sono tutt’altro che irragionevoli.

Per Luigi Gabriele, Presidente di FederSicurezza, “l’antipirateria rappresenta un’occasione di mercato indubbiamente appetibile per la Vigilanza privata, ma allo stesso tempo un comparto di attività caratterizzato da estrema delicatezza. Un’opportunità rispetto alla quale non intendiamo tirarci indietro, ma riteniamo indispensabile uscire dalla logica del low cost e della complementarietà. E’ necessario investire su una formazione adeguata che consenta ai nostri operatori di mettere a servizio la propria professionalità a 360 gradi, e non invece di relegarla alla copertura dei “buchi” della disponibilità altrui”.

In Italia, oggi, sono soltanto tre gli Istituti di Vigilanza privata ad occuparsi di antipirateria. Un numero estremamente esiguo, che se da una parte è sintomo di un’attività evidentemente non alla portata di chiunque, dall’altro sconta anche la particolare complessità dei procedimenti autorizzatori e gli stretti vincoli imposti all’operatività degli Istituti stessi.

Criticità rilevate anche da Luciano Campoli, Direttore Generale di Triskel Risk Management, la prima società italiana autorizzata allo svolgimento di attività antipirateria, di recente entrata a far parte di FederSicurezza per il tramite della propria associazione ad Univ, che ha tenuto, tra l’altro, a ribadire come, nella sostanza, l’antipirateria non rappresenti semplicemente un business, limitato alla tutela di un mero interesse privato, quanto piuttosto un’attività volta alla più ampia protezione del libero scambio di merci a livello internazionale.